Piano Scuola Digitale: come rinnovare le tecnologie a costi accessibili

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è un documento di indirizzo, redatto dal Ministero dell’Istruzione, per pianificare l’implementazione di “una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana”.

Lo scopo del Piano è quello di indirizzare in maniera concreta le attività amministrative funzionali al rinnovamento tecnologico e strutturale dell’apparato scolastico creando “connessioni e margini di collaborazione tra le risorse e le progettualità impegnate e condotte dal MIUR e quelle di altri Ministeri e altri uffici governativi, di Regioni ed enti locali”. Il PNSD è tra le novità introdotte dalla cosiddetta “Buona Scuola”, ovvero la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 (“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”).

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Gli obiettivi primari del PNSD in 6 punti:

1. Banda ultra-larga in ogni scuola: attraverso il Piano Nazionale Banda Ultra Larga, e i relativi accordi regionali, questo intervento infrastrutturale ha come obiettivo quello di raggiungere ogni plesso scolastico con la fibra ottica;
2. Canone di connettività: la misura è finalizzata a garantire ad ogni scuola il diritto all’accesso alla rete internet; a tale scopo, è stato previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro;
3. Didattica digitale integrata: è tra gli obiettivi più ampi del PNSD, per il quale sono stati stanziati 140 milioni di euro. Il Piano prevede non soltanto l’adeguamento tecnologico delle singole aule ma anche la creazione di spazi alternativi e laboratori mobili; il PNSD prevede anche uno specifico “Piano Laboratori”;
4. Politiche per il BYOD (“Bring Your Own Device”), affinché “l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed efficientemente integrato”;
5. Identità digitale: si tratta di un obiettivo composito, che passa attraverso l’implementazione di un sistema di identificazione unica e l’adozione di un profilo digitale personale da parte di studenti e docenti;
6. Digitalizzazione dell’amministrazione scolastica e adozione del Registro elettronico, di concerto con l’introduzione della figura dell’animatore digitale.

Progetti e altre risorse previste dal PNSD

Il Piano Nazionale Scuola Digitale non è stato concepito come una strategia statica ed invariabile. Buona parte della sua attuazione, al netto degli obiettivi cardinali sopra indicati, passa anche attraverso una serie di progetti specifici, mirati all’innovazione tecnologica e non solo.

Come ampliare la dotazione di strumenti digitali per l’insegnamento

Le singole scuole possono presentare specifiche proposte progettuali per ampliare la propria dotazione di strumenti digitali per l’insegnamento delle materie scientifiche, così da “promuovere la realizzazione di spazi laboratoriali e la dotazione di strumenti digitali idonei a sostenere l’apprendimento curricolare e l’insegnamento delle discipline STEM” (acronimo di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

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Ad ulteriore supporto del PNSD, la Legge n. 145 del 30 dicembre 2018 ha istituito le “équipe formative territoriali”. Queste ultime hanno lo scopo promuovere le azioni indicate dal Piano e, al contempo, potenziare le competenze digitali di docenti e alunni. In particolare, le équipe formative hanno il compito di coadiuvare le istituzioni scolastiche nella creazione di ambienti digitali e modelli organizzativi; in aggiunta, possono contribuire alla progettazione di nuovi percorsi formativi.

Quali tecnologie occorrono per attuare il PNSD?

Al di là degli interventi tecnico-strutturali, il Piano Nazionale Scuola Digitale pone particolare attenzione sul rinnovamento delle dotazioni tecnologiche e sullo sviluppo di ambienti digitali per incentivare forme più flessibili e moderne di apprendimento.

Da un punto di vista pratico, ciò vuol dire che le singole scuole dovranno adottare (se non lo hanno già fatto) nuove soluzioni o ammodernare quelle già esistenti. In luogo delle lavagne in ardesia, ad esempio, è prevista già da tempo l’introduzione della LIM (Lavagna interattiva multimediale), con relativo proiettore.

In aggiunta, a seconda delle necessità, ciascuna scuola può implementare le direttive del piano in vario modo: allestimento o aggiornamento del portale istituzionale (mediante l’adozione di un CMS adeguato), assieme all’adozione del già citato registro elettronico. Per rendere più flessibile l’offerta didattica, è possibile adottare un sistema di videoconferenza condiviso (anche per le lezioni in DAD) mentre per l’archiviazione protetta dei dati il NAS (Network Attached Storage) rappresenta un’ottima soluzione.

Naturalmente, anche dotazioni di ‘base’ (PC, tablet, stampanti, fotocopiatrici e scanner) possono essere investite da rinnovamento, così da facilitare le procedure gestionali del comparto amministrativo.

Come contenere i costi:  la formula del noleggio operativo

L’adeguamento della dotazione tecnologica non esclude la possibilità di gestire in maniera oculata le risorse economiche messe a disposizione. Una delle strategie possibili, in tal senso, è quella di optare per il noleggio operativo.

Questo tipo di soluzione offre numerosi vantaggi; in particolare, consente di dilazionare i costi e, al contempo, usufruire di tecnologie all’avanguardia; inoltre, il rinnovo delle stesse può essere effettuato a prezzi competitivi e decisamente più vantaggiosi rispetto a quelli da sostenere per l’acquisto dei singoli articoli.

Oggi è di fondamentale importanza per le Scuole dotarsi di tecnologie performanti, in grado d’accelerare i processi sia in ambito amministrativo scolastico sia in ambito didattico, per semplificare e rendere più fluide le modalità di apprendimento e di gestione e andare verso il modello di “buona scuola” proposto, dove la digitalizzazione e la semplificazione dei processi sono protagoniste.

Osservatorio Scuola Digitale FastBrain

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