L’etichettatura ambientale, dagli aggiornamenti normativi agli aspetti pratici

L’etichettatura ambientale è una procedura di classificazione degli imballaggi, disciplinata da norme comunitarie e nazionali.

Nel corso degli ultimi anni, l’attenzione verso il packaging dei prodotti immessi in commercio è aumentata in maniera considerevole; da un lato, infatti, il legislatore ha posto l’accento sull’etichettatura come strumento per fornire al consumatore informazioni precise e dettagliate.

Dall’altro, l’enorme mole di imballaggi multimateriali utilizzati per il confezionamento e la movimentazione di ogni genere di prodotti impone l’implementazione di adeguate procedure di smaltimento, al fine di attutire l’impatto ambientale determinato dal ricorso a scatole, involucri, fardelli e simili.

È in questa ottica che si colloca l’etichettatura ambientale; di seguito, vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Cos’è l’etichettatura ambientale e a cosa serve

L’etichettatura ambientale, dal punto di vista pratico, rappresenta una misura volta ad incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti di imballaggio di ogni tipo (da quello primario a quello finale); a tale scopo, i produttori hanno il dovere di etichettare correttamente gli involucri, fornendo al consumatore tutte le informazioni necessarie al corretto conferimento dei materiali di scarto.

Nonostante quest’obbligo, uno studio dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, ha mostrato il Gap nel settore, con un esiguo 25,4% di prodotti alimentari nella grande distribuzione che  riportano in etichetta le  informazioni necessarie sullo smaltimento della confezione.

Nello specifico, l’etichetta ambientale deve riportare anzitutto una dichiarazione di conformità agli standard europei di riferimento (EN 13432 o EN 14995), nonché gli estremi di identificazione del produttore e dell’ente certificatore. Infine, l’etichettatura deve includere tutte le istruzioni rivolte al consumatore per consentire un adeguato smaltimento dell’imballaggio come, ad esempio, l’indicazione del tipo di materiale o la composizione dello stesso.

Etichettatura ambientale: aggiornamenti normativi

L’articolo 6, comma 15, del Decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183 ha disposto che “fino al 31 dicembre 2021 è sospesa l’applicazione dell’articolo 219, comma 5, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni”.

Di conseguenza, a partire dal primo gennaio 2022, entrerà in vigore il seguente obbligo: “tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi”.

Di contro, resta in vigore un altro obbligo, sancito dalla seconda parte del medesimo comma del D. Lgs. n. 152/2006, ovvero: “i produttori hanno altresì l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/29/CE della Commissione”.

Tra i riferimenti normativi figura anche il D. Lgs 116/2020, che recepisce la direttiva europea (UE) 2018/851; l’articolo 1, comma 6-b, stabilisce che gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati e riportare “oltre alla menzione della conformità ai predetti standard europei, elementi identificativi del produttore e del certificatore nonché idonee istruzioni per i consumatori di conferimento di tali rifiuti nel circuito di raccolta differenziata”.

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Cosa è obbligatorio indicare sugli imballaggi?

In base a quanto previsto dalla legge occorre indicare:

  • La natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della Decisione 97/129/CE.
  • Tutte le componenti separabili manualmente dal sistema di imballaggio:
  • La codifica alfa-numerica prevista dalla Decisione 97/129/CE.

In sintesi:

  • Su tutti gli imballaggi (primari, secondari e terziari) i produttori devono indicare la codifica alfa-numericaprevista dalla Decisione 97/129/CE;
  • Tutti gli imballaggi devono essere etichettati nella forma e nei modi che l’azienda ritiene più idonei e efficaciper il raggiungimento dell’obiettivo;
  • Sugli imballaggi destinati al consumatoredevono essere presenti anche le diciture opportune per supportarlo nella raccolta differenziata;
  • Per gli imballaggi in plastica realizzati con polimeri o loro combinazione non previsti espressamente nella Decisione 97/129/CE, si può far riferimento alle norme UNI 1043-1per l’identificazione di materie plastiche non contemplate, e alla UNI 10667-1 per identificare e riconoscere i polimeri provenienti da riciclo. (http://www.progettarericiclo.com/)
i riferimenti normativi

La tecnologia può venirci in aiuto, anche ricorrendo a soluzioni digitali come ad esempio il QRCode stampato dalle etichettatrici di ultima generazione.

Il QrCode, infatti, riporterà al suo interno tutte le informazioni “opportunamente etichettate” nei modi e nella forma che l’azienda ritiene più idonei ed efficaci, rispettando gli obblighi di legge.

Come e perché approntare una corretta etichettatura ambientale

La proroga all’obbligo di etichettatura ambientale consentirà ai soggetti interessati di adeguarsi per tempo alle disposizioni normative che entreranno in vigore a breve.

Le sanzioni, stabilite dall’articolo 261, comma 3 del D.L.vo 152/2006 dispongono che “La violazione dei divieti di cui all’articolo 226, commi 1 e 4, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemiladuecento euro a quarantamila euro. La stessa pena si applica a chiunque immette nel mercato interno imballaggi privi dei requisiti di cui all’articolo 219, comma 5”.( Fonte: tuttoambiente.it/commenti-premium/etichettatura-ambientale-imballaggi-obblighi/)

Scegliere il partner giusto per le corrette etichette ambientali

Da questo punto di vista, è indispensabile poter fare affidamento su di una adeguata dotazione tecnologica, in grado di rispondere a precise esigenze tecniche e pratiche. Le stampanti etichettatrici Brother presenti nello store Fastbrain rappresentano un ampio ventaglio di scelta da cui attingere per individuare la soluzione tecnologica più adatta a specifiche necessità di etichettatura.

Implementare correttamente l’etichettatura ambientale degli imballaggi consente non solo di ottemperare agli obblighi di legge ma anche di evitare, di conseguenza, sanzioni amministrative. La procedura consente di avere anche diversi vantaggi di carattere gestionale come, ad esempio, velocizzare lo smaltimento dei rifiuti da parte dei vari attori delle supply chain nonché agevolare i consumatori finali nel conferimento degli imballaggi di scarto nell’ambito della raccolta differenziata.

Le soluzioni Brother presenti nello store di FastBrain offrono ampia possibilità di scelta tra diversi modelli di etichettatrici conformi alla sicurezza alimentare e capaci di stampare etichette chiare e resistenti con l’uso di tecnologia termica che non richiede né inchiostro né toner, con condizioni d’acquisto vantaggiose e possibilità di assistenza e manutenzione mirata.

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