Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: dove e come smaltirli

I dispositivi elettrici ed elettronici sono particolarmente soggetti all’obsolescenza. Di conseguenza, nel giro di pochi anni è necessario rimpiazzarli con modelli più moderni ed aggiornati.

Questo meccanismo comporta la produzione di una enorme quantità di rifiuti, nonostante molti dei materiali impiegati per la fabbricazione di questo tipo di apparecchiature possa essere – anche solo in parte – recuperato.

Ragion per cui, nell’ultimo decennio sono state adottati svariati provvedimenti normativi per organizzare una corretta gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, da conferimento fino al trattamento di riciclaggio o valorizzazione.

Cosa sono le apparecchiature elettriche ed elettroniche

L’articolo 4 del Decreto Legislativo 14 marzo 2014, n. 49, che recepisce la direttiva UE 2012/19 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), definisce queste ultime come “apparecchiature che dipendono, per un corretto funzionamento, da correnti elettriche o da campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misurazione di queste correnti e campi e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua”.

Rientrano in tale definizione, in base a quanto riportato dall’Allegato II del Dlsg 49/2014, piccoli e grandi elettrodomestici (inclusi i televisori), apparecchiature informatiche e dispositivi per le telecomunicazioni, tra cui:

  • Computer fissi;
  • Pc portatili;
  • Monitor;
  • Laptop;
  • Notebook;
  • Stampanti;
  • Copiatrici e Minicomputer.
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delle apparecchiature elettriche o elettroniche “di cui il detentore intenda disfarsi in quanto guaste, inutilizzate, o obsolete che ai sensi della normativa ambientale si considerano rifiuti, inclusi tutti i componenti e i materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto quando si assume la decisione di disfarsene”.

La normativa individua anche diverse categorie di RAEE (domestici, professionali, dual use ed equivalenti) a seconda del contesto e della destinazione d’uso.

Per lo smaltimento dei RAEE, la direttiva di riferimento è il DM n.65 8 Marzo 2010, ovvero il “Regolamento recante modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”, che individua le componenti del sistema di gestione dei RAEE. Tale sistema include:

  • I Centri di Raccolta (CdR), sono siti di conferimento gestiti dai comuni;
  • I luoghi di raggruppamento, iscritti al Centro di Coordinamento RAEE, sono punti di raccolta gestiti dai distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche o da rivenditori al dettaglio;
  • I centri di assistenza tecnica e punti vendita hanno il dovere, per legge, di effettuare la raccolta dei RAEE a titolo gratuito in caso di vendita o sostituzione di un AEE equivalente (a meno che non vi sia un reale rischio di contaminazione);
  • I centri di trattamento sono siti specializzati che si occupano dello stoccaggio o del trattamento dei RAEE per il riciclaggio, il recupero e la valorizzazione dei vari materiali.

Come smaltire i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

In base alle normative vigenti, è possibile smaltire i RAEE con una delle seguenti modalità:

  • Conferimento presso i Centri di Raccolta comunali; in tal caso, è sufficiente consegnare il rifiuto ad un tecnico incaricato del centro, durante gli orari di apertura. È bene sottolineare come i CdR possano essere utilizzati soltanto per il conferimento dei RAEE domestici;
  • Conferimento presso i luoghi di raggruppamento o di ritiro; gli utenti possono consegnare il rifiuto presso un apposito punto allestito da un distributore di prodotti elettrici ed elettronici (in genere si trovano all’interno o nei pressi di un punto vendita);
  • Conferimento ad un centro di assistenza tecnica; questa modalità prevede il ritiro a titolo gratuito del rifiuto da parte di un tecnico qualificato.

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