Obblighi della Direttiva NIS2: come devono prepararsi le PMI

Il Decreto Legislativo 138/2024, pubblicato il 1º ottobre 2024, recepisce in Italia la Direttiva NIS 2, introducendo nuove misure per rafforzare la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

Investire in certificazioni, formazione e monitoraggio è essenziale per affrontare le sfide della cybersicurezza moderna.

Ecco cosa c’è da sapere per adeguarsi e proteggere efficacemente la propria azienda dagli attacchi informatici.

Obiettivo della direttiva NIS2

L’obiettivo della Direttiva NIS2 è di innalzare il livello di cyber sicurezza delle infrastrutture informatiche.

Le criticità attuali, con attacchi hacker all’ordine del giorno, impongono reti ed infrastrutture globali protocolli di sicurezza serrati.

Le aziende di medie e grandi dimensioni, alcune piccole imprese e le PA devono registrarsi sul portale ACN tra dicembre 2024 e febbraio 2025, con alcune proroghe temporali.

Scoriamo nel dettaglio cos’è la Direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (NIS2) e quali sono gli aspetti fondamentali che le PMI dovrebbero considerare.

Cos’è la Direttiva NIS2

La Direttiva NIS2 (Direttiva 2022/2555) è stata adottata dal 16 ottobre 2024 La per rafforzare la sicurezza informatica nell’Unione Europea, sostituendo la precedente Direttiva NIS1 (2016/1148).

La nuova normativa NIS (Network and Information Security), recepita in Italia con il D.Lgs. 138/2024, si è resa necessaria per rafforzare la sicurezza informatica di aziende e Pubbliche Amministrazioni in linea con gli altri Paesi UE.

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è l’Autorità di riferimento.

Le aziende di medie e grandi dimensioni, alcune piccole imprese e le PA avrebbero dovuto registrarsi sul portale ACN tra dicembre 2024 e febbraio 2025 ma visitando il sito ufficiale è possibile consultare le proroghe.

Da aprile 2025 inizierà un percorso condiviso per il potenziamento della sicurezza informatica.

Guarda il video sulla direttiva NIS2 dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

In cosa consiste la direttiva NIS2

Questa nuova direttiva mira ad aumentare il livello comune di cybersicurezza attraverso un quadro giuridico unificato che copre 18 settori critici, tra cui:

  • Energia;
  • Trasporti;
  • Sanità;
  • Finanza;
  • Gestione delle risorse idriche;
  • Infrastrutture digitali;
  • Servizi di comunicazione elettronica pubblici;
  • Piattaforme sociali;
  • Gestione delle acque reflue e dei rifiuti;
  • Produzione di prodotti critici;
  • Servizi postali e di corriere;
  • Pubblica amministrazione;
  • Spazio.

Gli Stati membri sono tenuti a includere la Direttiva NIS2 nel diritto nazionale entro il 17 ottobre 2024.

La direttiva impone agli Stati membri di adottare strategie nazionali di cybersicurezza che includano politiche per la sicurezza della catena di approvvigionamento, gestione delle vulnerabilità e sensibilizzazione in materia di sicurezza informatica.

Inoltre, gli Stati devono redigere e aggiornare regolarmente un elenco di operatori di servizi essenziali, assicurando che tali entità rispettino i requisiti stabiliti.

Le organizzazioni di medie e grandi dimensioni operanti nei settori critici sono obbligate ad adottare misure adeguate di gestione dei rischi di cybersicurezza e a notificare alle autorità nazionali competenti eventuali incidenti significativi che potrebbero causare interruzioni o danni rilevanti.

“In un’economia dell’Unione sempre più interdipendente, le perturbazioni dovute agli incidenti di cybersicurezza possono avere impatti di vasta portata in vari settori.

Il piano proposto per la cybersicurezza riflette il nostro impegno a garantire un approccio coordinato, facendo leva sulle strutture esistenti per proteggere il mercato interno e sostenere funzioni vitali della società. La presente raccomandazione rappresenta un passo avanti fondamentale per rafforzare la nostra cyberresilienza collettiva.”

Fonte: https://digital-strategy.ec.europa.eu/

Obblighi per gli operatori

Le organizzazioni identificate come soggetti essenziali o importanti dovranno adottare misure tecniche, operative e organizzative per gestire i rischi legati alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

In più, sono previsti obblighi di notifica degli incidenti significativi alle autorità competenti, con tempistiche specifiche per la comunicazione e l’aggiornamento delle informazioni.

Passaggi per l’adeguamento aziendale alla Direttiva NIS 2

Per conformarsi alla Direttiva NIS 2, le aziende dovrebbero intraprendere i seguenti passaggi:

  1. Valutare l’applicabilità della normativa: Determinare se l’azienda rientra tra i soggetti obbligati, considerando dimensioni, settore di attività e ruolo nella catena di fornitura.
  2. Implementare una governance del rischio cibernetico: Stabilire una struttura organizzativa che assegni chiaramente responsabilità e compiti in materia di sicurezza informatica.
  3. Adottare misure di sicurezza adeguate: Implementare controlli tecnici e organizzativi per proteggere le reti e i sistemi informativi da minacce cibernetiche.
  4. Gestire la supply chain: Valutare e monitorare i rischi associati ai fornitori e ai partner commerciali, assicurandosi che anch’essi rispettino standard di sicurezza adeguati.
  5. Preparare piani di continuità operativa: Elaborare strategie per garantire la continuità delle operazioni aziendali in caso di incidenti informatici, includendo l’analisi dell’impatto sul business (BIA).
  6. Stabilire procedure di gestione degli incidenti: Definire processi per la rilevazione, la segnalazione e la risposta agli incidenti di sicurezza, conformemente agli obblighi di notifica previsti dalla normativa.

È fondamentale che le aziende inizino tempestivamente il processo di adeguamento per garantire la conformità entro le scadenze previste e per rafforzare la propria resilienza alle minacce cibernetiche.

Responsabilità per la dirigenza

La direttiva introduce anche la responsabilità della dirigenza per il mancato rispetto delle misure di gestione dei rischi, portando la sicurezza informatica all’attenzione dei consigli di amministrazione.

Per facilitare la cooperazione e la risposta a incidenti su larga scala, la Direttiva NIS2 istituisce una rete di gruppi di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente (CSIRT) e promuove la collaborazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell’UE.

Questa struttura mira a garantire una risposta coordinata ed efficace alle minacce informatiche transfrontaliere, rafforzando la resilienza complessiva dell’Unione Europea nel campo della cybersicurezza.

Inoltre, la Commissione Europea ha presentato una proposta per aggiornare il quadro dell’UE sulla gestione delle crisi di cybersicurezza, delineando i ruoli degli attori coinvolti durante l’intero ciclo di vita di una crisi.

Ciò include la preparazione, la condivisione delle informazioni per anticipare gli incidenti informatici, le capacità di rilevamento per identificarli e gli strumenti di risposta e recupero necessari per mitigarli, scoraggiarli e contenerli.

La proposta mira a rafforzare la collaborazione tra entità civili e militari, compresa la NATO, e promuove comunicazioni sicure e sforzi strategici per contrastare la disinformazione.

Le 7 chiavi per la cybersicurezza delle PMI

1. Adottare Certificazioni di Sicurezza Riconosciute

  • Utilizzare prodotti e servizi certificati secondo il sistema EUCC – European Common Criteria (Sistema europeo di certificazione della cybersicurezza basato sui criteri comuni), che garantiscono un alto livello di protezione.
  • Verificare che i fornitori adottino standard riconosciuti, come quelli certificati dagli Organismi di Certificazione della Sicurezza Informatica (OCSI).

2. Scegliere Soluzioni e Fornitori Certificati

  • Collaborare con laboratori di prova e organismi accreditati per garantire che i propri sistemi siano valutati e conformi agli standard europei.
  • Consultare l’elenco degli Organismi di Valutazione della Conformità (CAB) riconosciuti dall’NCCA prima di scegliere strumenti di sicurezza.

3. Implementare Strategie di Prevenzione e Monitoraggio

  • Eseguire regolarmente analisi dei rischi informatici per identificare vulnerabilità;
  • Attivare sistemi di monitoraggio continuo per rilevare minacce e rispondere tempestivamente a eventuali attacchi;
  • Mantenere aggiornati software e dispositivi per proteggersi da nuove vulnerabilità.

4. Formare i Dipendenti sulla Sicurezza Informatica

  • Sensibilizzare il personale su truffe informatiche, phishing e attacchi di ingegneria sociale;
  • Stabilire policy aziendali chiare sull’uso delle password, degli accessi ai sistemi e della protezione dei dati;
  • Simulare attacchi per testare la preparazione dell’organizzazione.

5. Adottare Soluzioni di Backup e Ripristino

  • Pianificare un sistema di backup sicuro per proteggere i dati aziendali;
  • Utilizzare soluzioni di disaster recovery per ripristinare rapidamente i sistemi in caso di attacco informatico;
  • Testare periodicamente la capacità di recupero dei dati.

6. Rispettare le Normative sulla Protezione dei Dati

  • Assicurarsi che l’azienda sia conforme alle normative europee sulla protezione dei dati (es. GDPR).
  • Proteggere le informazioni sensibili con strumenti di cifratura e autenticazione a più fattori (MFA).

7. Collaborare con Enti di Certificazione e Organismi di Controllo

  • Affidarsi a enti certificatori accreditati dall’ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) per ottenere una valutazione indipendente della sicurezza aziendale.
  • Monitorare eventuali aggiornamenti normativi per garantire la conformità alle ultime direttive.

Seguendo queste linee guida, le PMI possono ridurre il rischio di attacchi informatici e garantire la protezione dei propri dati e delle proprie infrastrutture.

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Referenze:

https://www.acn.gov.it/portale/nis

https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news/commission-launches-new-cybersecurity-blueprint-enhance-eu-cyber-crisis-coordination

https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/nis2-directive

Fonte immagine in evidenza: https://www.enisa.europa.eu/topics/state-of-cybersecurity-in-the-eu/cybersecurity-policies/nis-directive-2

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