Industria 5.0: piattaforma attiva, come fare domanda

A chi rivolto e come chiedere gli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0

Un nuovo strumento di politica industriale che unisce innovazione e formazione. Primo piano in Europa a sostenere simultaneamente le transizioni green e digitale.”

Con queste parole, il ministro Urso ha annunciato ufficialmente l’attuazione del decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.52 del 2 marzo 2024), che mira a sostenere la trasformazione dei processi produttivi verso modelli energetici più efficienti e sostenibili, incentivando investimenti in digitalizzazione, sostenibilità ambientale e formazione del personale.

L’11 settembre 2024 è stato firmato il decreto direttoriale che apre la piattaforma per la presentazione delle comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione nell’ambito del Piano Transizione 5.0.

Vediamo nello specifico a chi è rivolto, in cosa consiste e come fare domanda.

Cos’è l’Industria 5.0?

“Il Decreto-Legge n. 19 del 2 marzo 2024 (c.d. Decreto PNRR quater) ha istituito il Piano «Transizione 5.0» in attuazione dalla decisione del Consiglio ECOFIN dell’8 dicembre 2023 che approva la ridefinizione e l’aggiornamento del PNRR e, in particolare, di quanto disposto in relazione all’Investimento 15 «Transizione 5.0» della nuova Missione 7 – REPowerEU.” *

Obiettivo dell’Investimento è quello di sostenere, mediante un regime di credito d’Imposta, la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.

L’Industria 5.0 è una filosofia che integra l’intero ciclo produttivo con un approccio sostenibile e olistico.

Al centro di questa nuova concezione di industria c’è un approccio “umano centrico” con l’attenzione per l’autostima e il benessere dei lavoratori, l’equilibrio tar automazione e lavoro umano e la responsabilità sociale delle aziende.

Spinta dalle tecnologie della quarta rivoluzione industriale (ICT, IA, robotica), promuove l’uso di sistemi avanzati come i Cyber Physical Systems e dispositivi IoT. L’obiettivo è migliorare la collaborazione tra uomini e macchine per rispondere meglio alle esigenze dei consumatori e proteggere l’ambiente.

Differenza tra Industria 5.0 e 4.0

L’Industria 4.0 si è concentrata su digitalizzazione e automazione, mentre l’Industria 5.0 punta a una produzione più sostenibile e centrata sull’uomo.

La nuova rivoluzione industriale non solo mira all’efficienza, ma a una collaborazione sinergica tra esseri umani e macchine, per un futuro in cui la tecnologia migliora il benessere di tutti.

L’evoluzione verso l’Industria 5.0

Il concetto di Industria 5.0 non è legato a un singolo evento, ma è frutto di una progressiva interazione tra innovazioni tecnologiche e cambiamenti socio-economici.

Un importante impulso è venuto dalla Commissione Europea nel 2021, che ha delineato un futuro in cui l’industria europea guida la transizione verso un’economia verde e resiliente, affrontando la sfida del cambiamento climatico.

Piano transizione 5.0: incentivi per le transizioni green e digitale

Il Piano Transizione 5.0, in linea con il precedente Transizione 4.0, è una misura promossa dal governo per sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane nel biennio 2024-2025.

La misura dispone di una dotazione di 6,3 miliardi di euro e mira a incentivare investimenti che favoriscano l’innovazione tecnologica e la riduzione dei consumi energetici.

Il piano offre agevolazioni sotto forma di credito d’imposta per le imprese che realizzano progetti con una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% per l’intera struttura produttiva o il 5% per i processi specifici coinvolti.

Le imprese possono beneficiare di tali incentivi per l’acquisto di beni materiali e immateriali legati alla transizione digitale, inclusi software e impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo.

Industria 5.0 – Gli incentivi

Fondi Stanziati e Obiettivi

Per il biennio 2024-2025, sono stati stanziati 12,7 miliardi di euro, di cui:

6,3 miliardi provenienti dal programma RePower EU per finanziare il Piano Transizione 5.0.

6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, destinati al Piano Transizione 4.0.

Aliquote e struttura del credito d’Imposta

L’entità del credito d’imposta varia in base all’investimento e ai risparmi energetici ottenuti per le seguenti spese:

– Fino a 2,5 milioni di euro, il credito può raggiungere il 45% per risparmi energetici superiori al 10% per unità produttiva (o al 15% per processo). Scende al 40% per risparmi tra il 6 e il 10%, e al 35% per risparmi tra il 3 e il 6%.

– Tra 2,5 e 10 milioni di euro, l’aliquota è del 25%, 20%, o 15% a seconda dell’efficienza energetica.

– Per importi tra 10 e 50 milioni di euro, le aliquote sono rispettivamente del 15%, 10%, e 5%.

La struttura delle aliquote è stata pensata per incentivare in modo più forte le piccole e medie imprese, favorendo progetti che offrono significativi miglioramenti in termini di efficienza energetica.

Caratteristiche del Piano Transizione 5.0

Una delle principali novità del Piano è l’automatismo dell’accesso ai benefici fiscali: le aziende potranno usufruire degli incentivi senza bisogno di istruttorie o valutazioni preliminari.

Inoltre, la misura è trasversale e applicabile a imprese di qualsiasi dimensione, settore e ubicazione geografica.

Gli incentivi sono cumulabili con altre agevolazioni nazionali, ad eccezione dei crediti d’imposta Transizione 4.0 e per investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e Zone Logistiche Speciali (ZLS).

Ammissibilità

Per essere riconosciuto il credito di imposta deve contemplare la riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva oppure di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento.

La riduzione dei consumi energetici deve derivare da investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla transizione tecnologica e digitale delle imprese in base al modello “Industria 4.0” (Allegati A e B alla Legge 232/2016).

Tra i beni approvati nella misura di cui all’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, anche:

  • I software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
  • I software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

Autoconsumo, spese per il personale e attività di formazione

Si possono agevolare anche:

  • I beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
  • Spese per la formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi (nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e nel limite massimo di 300 mila euro).

Sono abilitati all’erogazione delle attività di formazione:

➢ Soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa;

➢ Università, pubbliche o private, ed enti pubblici di ricerca;

➢ Soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali secondo il regolamento CE 68/01 della Commissione del 12 gennaio 2001;

➢ Soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alle vigenti disposizioni Uni EN ISO 9001settore EA 37;

➢ Centri di competenza ad alta specializzazione di cui all’articolo 1, comma 115, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;

➢ European Digital Innovation Hubs e Seal of Excellence selezionati a valle della gara ristretta europea di cui alla decisione della Commissione C/2021/7911 e definiti dall’articolo 16 del regolamento (UE) 2021/694 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Programma Europa Digitale per il periodo 2021-2027;

➢ Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy).

A beneficiare del contributo sono tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa.

La norma disciplina casi specifici di esclusione (art. 38, comma 3), quali situazioni di difficoltà finanziaria dell’impresa o l’applicazione di sanzioni interdittive.

Si richiede il rispetto delle norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.

L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi.

L’impatto sulle aziende

L’Industria 5.0 influenzerà profondamente le aziende:

Ridefinizione dei processi produttivi: la collaborazione tra uomo e macchina richiederà un ripensamento dei flussi di lavoro.

Investimenti tecnologici: saranno necessari investimenti in tecnologie avanzate e infrastrutture digitali per mantenere la competitività.

Formazione dei dipendenti: la formazione sarà essenziale per dotare i lavoratori delle competenze digitali necessarie.

Adattamento alle esigenze dei consumatori: la personalizzazione dei prodotti permetterà di rispondere meglio alle preferenze individuali.

Competitività globale: le aziende che adotteranno con successo questo modello saranno avvantaggiate rispetto ai concorrenti.

Progetti ammissibili e benefici

Il piano finanzia progetti di innovazione che prevedano investimenti in beni tecnologicamente avanzati, sia materiali che immateriali (come quelli elencati negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0).

E, come già accennato, a condizione che gli interventi garantiscano una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera unità produttiva o 5% per i processi specifici oggetto dell’investimento.

Rientrano tra le spese agevolabili anche quelle destinate alla formazione del personale e agli impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo.

È richiesta una certificazione “ex ante” per attestare i risparmi energetici previsti e una “ex post” per confermare l’effettiva riduzione dei consumi al termine del progetto.

I soggetti abilitati a rilasciare le certificazioni includono Esperti in Gestione dell’Energia, Energy Service Company e ingegneri con competenze in efficienza energetica.

Il sistema di agevolazioni intende facilitare la transizione verso un’industria più sostenibile, in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU.

Piattaforma informatica

La Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» è accessibile dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE.

 

Incentivi per fotovoltaico e made in Europe

Un aspetto interessante riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo: se prodotti in Europa e dotati di requisiti tecnici specifici, beneficiano di un incentivo maggiorato.

In attesa della pubblicazione di un registro ufficiale, le imprese possono ottenere gli incentivi mediante un’attestazione rilasciata dal produttore

Periodo di validità e aliquote del credito d’imposta

Gli incentivi riguardano i nuovi investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, con la possibilità di completare la documentazione richiesta fino al 28 febbraio 2026.

Il credito d’imposta può arrivare a un’aliquota massima del 45%, modulata su 9 livelli che variano in base all’ammontare degli investimenti e alla riduzione dei consumi energetici ottenuta.

Piattaforma per richiedere gli incentivi

La piattaforma informatica è accessibile dall’area Clienti del sito istituzionale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per prenotare gli incentivi.

Le imprese potranno effettuare la registrazione tramite SPID e seguire le indicazioni per completare correttamente le procedure documentali previste dal decreto.

 

 

Referenze:

* https://www.mimit.gov.it/images/stories/documenti/Slide_Transizione_50-_MIMIT.pdf

https://www.teamsystem.com/magazine/industry-40/industria-5-0-evoluzione-aziende/

https://www.mimit.gov.it/it/notizie-stampa/mimit-al-via-il-piano-transizione-5-0-apre-oggi-alle-12-la-piattaforma-per-prenotare-gli-incentivi

https://www.ilsole24ore.com/art/industria-50-cos-e-e-cosa-manca-rendere-operativo-bonus-AGuFDHH

https://www.mimit.gov.it/it/normativa/decreti-direttoriali/decreto-direttoriale-6-agosto-2024-credito-dimposta-transizione-5-0-termini-e-modalita-presentazione-domande

 

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