Transizione 5.0 e crediti d’imposta: come funzionano

Il 26 Febbraio 2024 sul sito del MIMIT è stato pubblicato il lancio del piano Transizione 5.0: 13 miliardi complessivi per le imprese di cui 6,3 miliardi per la sfida Green e digitale.

Scopriamo nel dettaglio come funzionano gli incentivi.

Già il piano Transizione 4.0 ha proposto incentivi di varia natura legati alle imprese.

Oggi, inserito all’interno del DECRETO PNRR, il piano Transizione 5.0 è un importante strumento di incentivazione per le imprese che si dedicano alla sfida congiunta di transizione ecologica e digitale.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso parla anche di “approntare un’adeguata formazione dei lavoratori, per acquisire le competenze adatte alla transizione geo – economica in atto”.

Tra le principali caratteristiche, l’offerta di crediti d’imposta fino al 45% per gli investimenti mirati al risparmio energetico compiuti dalle imprese.

Il programma, mirato a stimolare gli investimenti nel biennio 2024-2025 in progetti innovativi volti alla riduzione dei consumi energetici, entrerà effettivamente in vigore solo dopo l’emanazione dei decreti attuativi ancora pendenti.

Quali sono i beni oggetto di agevolazione?

Gli investimenti agevolabili riguardano sia beni materiali che immateriali, nuovi e strumentali all’esercizio d’impresa, come specificato negli allegati A e B alla L. 232/2016, nota anche come legge Impresa 4.0.

Questi investimenti devono essere integrati nel sistema aziendale di gestione della produzione o nella rete di fornitura e devono risultare in una riduzione dei consumi energetici complessiva della struttura produttiva non inferiore al 3%, o alternativamente, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati non inferiore al 5%.

Inoltre, sono ammessi all’agevolazione:

1) Investimenti in nuovi beni strumentali necessari alla produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili, inclusi impianti di stoccaggio.

2) Spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.

Qui la lista completa di tutti gli investimenti previsti nel Piano nazionale Impresa 4.0.

Qual è il beneficio fiscale ottenibile in credito d’imposta?

Il credito d’imposta varia in base all’importo degli investimenti e alla percentuale di riduzione dei consumi energetici conseguibile.

Per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, il credito d’imposta è del 35% del costo, mentre per gli investimenti oltre i 10 milioni di euro è del 5%. Queste percentuali aumentano fino al 45% in presenza di una riduzione dei consumi energetici superiore al 10%.

Il credito potrà essere utilizzato attraverso la compensazione presentando il modello F24 in un’unica soluzione. Eventuali eccedenze non compensate entro il 31 dicembre 2025 potranno essere dilazionate in 5 rate annuali di pari importo.

Quali sono le modalità di accesso al contributo?

Le imprese interessate devono presentare apposite comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy una volta completati gli investimenti.

Il riconoscimento del credito d’imposta è subordinato alla presentazione di certificazioni da parte di un valutatore indipendente, che attesti la riduzione dei consumi energetici prevista dagli investimenti.

Il credito per le spese di certificazione rappresenta un importante sostegno per le PMI, favorendo:

  1. La regolarità contabile: la certificazione garantisce la correttezza della documentazione contabile.
  2. L’accesso al credito: la regolarità contabile facilita l’accesso al credito bancario.
  3. La partecipazione a gare pubbliche: la certificazione è spesso un requisito per partecipare alle gare pubbliche.

Qual è la modalità di fruizione del credito d’imposta?

Il credito d’imposta può essere compensato tramite modello F24 entro il 31 dicembre 2025, con possibilità di riporto delle eccedenze in avanti per cinque anni.

Importante: non è consentita la cessione o il trasferimento dei crediti d’imposta, e tali crediti subiscono riduzioni se i beni agevolati vengono ceduti o destinati a usi estranei all’attività d’impresa.

Si prevedono due decreti attuativi che stabiliranno i dettagli relativi alle modalità di comunicazione e certificazione, criteri per il risparmio energetico, concessione e controllo del credito d’imposta, limite di spesa, requisiti dei certificatori, investimenti non agevolabili e contributo agli obiettivi climatici del Recovery plan, oltre ai requisiti per la formazione agevolata.

Inoltre:

  • Per le PMI obbligate al controllo legale dei conti, l’aumento del credito d’imposta è per un importo non superiore a 10.000 euro.
  • Per le PMI non obbligate al controllo legale dei conti, l’aumento del credito d’imposta è per un importo non superiore a 5.000 euro.

È necessaria la certificazione da parte di un revisore.

La dicitura normativa deve essere indicata in fattura, documenti di trasporto e altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati.

L’effettivo sostenimento della spesa e la sua corrispondenza alla documentazione contabile deve essere comprovato da un’apposita certificazione rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione.

Per approfondire i requisiti e le modalità per ottenere il credito d’imposta, consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un commercialista.

Da sottolineare, infine, che, in merito alla compatibilità della nuova agevolazione, non può essere combinata, per le stesse spese ammissibili, con:

  1. Il bonus investimenti previsto dall’articolo 1, commi 1051 e seguenti, della Legge n. 178/2020.
  2. Il bonus per le Zone Economiche Speciali (ZES) unica Mezzogiorno previsto dall’articolo 16 del Decreto Legge n. 124/2023.

In altre parole:

  • Non è possibile usufruire contemporaneamente della nuova agevolazione e del bonus investimenti per le stesse spese.
  • Non è possibile usufruire contemporaneamente della nuova agevolazione e del bonus per le ZES unica Mezzogiorno per le stesse spese.

Ad esempio, se un’impresa sostiene una spesa ammissibile per l’acquisto di un nuovo macchinario, può scegliere di beneficiare:

  • O del bonus investimenti;
  • O della nuova agevolazione.

Non è possibile richiedere entrambi i benefici per la stessa spesa.

Per dubbi o chiarimenti, si consiglia di consultare la normativa di riferimento o un esperto.

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    Referenze:

    https://www.confartigianato.bs.it/news/verso-il-nuovo-piano-transizione-5-0-dal-pnrr-63-miliardi-per-la-sfida-green-e-digitale-delle-imprese/

    https://mimit.gov.it/it/notizie-stampa/mimit-dl-pnrr-al-via-transizione-5-0-6-3-miliardi-per-la-sfida-green-e-digitale-delle-imprese